F.EN.I.C.E. Fattibilità ed analisi ENergetica di Interventi per una Casa Efficiente

Note sull'autore

Antonio Calabrò, nato a Padova nel 1958, è Ingegnere nucleare dal 1982; ha lavorato più di 40 anni all'ENEA occupandosi, fino al 1987 di impiantistica nucleare e successivamente di processi innovativi per la produzione di energia pulita (idrogeno, sistemi di cattura della CO2, celle a combustibile).
Ha sempre curato molto gli aspetti legati alla simulazione di processo e di componente, interessi sviluppati anche dopo il trasferimento dal centro della Casaccia all'Ufficio territoriale ENEA di Perugia, avvenuto nel 2012; qui ha iniziato ad occuparsi di efficienza energetica prima nell'industria e poi nel campo civile, sviluppando alcuni applicativi per l'analisi di interventi energetici negli edifici (vedi applicativo VICTORIA, utilizzato nel portale Deciwatt di Città Metropolitana di Milano). In pensione da marzo 2025, desiderando continuare ad occuparsi delle stesse tematiche, ha progettato e realizzato lo strumento FENICE messo a disposizione di tutti nel presente sito.
Per domande e suggerimenti potete contattare l'autore all'indirizzo di posta a_calabro@tonica58.it


FAQ

1) Quali consumi energetici influiscono sulla classe energetica di una abitazione?
I consumi energetici che influiscono sulla classe energetica sono quelli non rinnovabili dei cosiddetti servizi energetici che, per un immobile residenziale, sono: la climatizzazione invernale, la produzione di acqua sanitaria, la climatizzazione estiva e la ventilazione meccanica controllata (abbreviato VMC, è l'insieme di dispositivi atti ad assicurare il ricambio dell'aria in maniera automatica). Nel settore non residenziale si tiene conto anche dell'illuminazione artificiale e il trasporto di persone.
Tali consumi sono rappresentati dagli indici di prestazione energetica e sono espressi in kWh annui a metro quadro di superficie utile. La somma degli indici relativi ai singoli servizi energetici fornisce l'indice di prestazione globale non rinnovabile. FENICE fornisce una stima sia dell'indice globale non rinnovabile che degli indici relativi ai singoli servizi energetici (tranne che della VMC che non sempre è presente e si può ritenere trascurabile rispetto agli altri).
2) E' sufficiente conoscere il valore dell'indice di prestazione globale non rinnovabile per determinare la classe energetica?
No, occorre confrontare tale valore con quello del cosiddetto edificio standard di riferimento, che è un edificio geometricamente simile a quello reale, posto nella stessa posizione e con pari orientamento ma ipotizzando che in esso siano installati elementi edilizi e impianti standard definiti in apposite tabelle e dotati dei requisiti minimi di legge. La classe energetica del'edificio di riferimento è sempre A1. Se l'indice globale non rinnovabile è minore di quello dell'edificio di riferimento, la classe energetica sarà uguale o migliore di A1 (quindi A1, A2, A3 o A4), se è maggiore la classe energetica sarà peggiore (dalla B in giù fino alla G).
3) Come fa FENICE a determinare i consumi non rinnovabili della mia abitazione e valutare la classe energetica?
Come anticipato nella premessa della pagina principale, ci sono applicativi informatici molto sofisticati che, utilizzando metodi indicati nelle norme, garantiscono calcoli degli indici energetici molto precisi e permettono quindi la generazione di APE con i dovuti controlli di qualità.
FENICE, in base ai dati inseriti dall'interessato, effettua delle valutazioni di massima che tengono conto della locazione geografica, dell'età della costruzione, del tipo di infissi, degli impianti termici installati ed altri parametri quali la trasmittanza media dell'involucro opaco, ricorrendo anche al confronto con le prestazioni medie di altri edifici simili. Si tratta di valutazioni di massima che però, nella maggioranza dei casi, non dovrebbero discostarsi molto dai valori calcolati secondo le norme
4) Sono in possesso dell'APE del mio immobile e, inserendo i dati su FENICE trovo valori sia degli indici che della classe energetica differenti. Come devo interpretare questo fatto?
I valori risportati nell'APE sono sicuramente quelli da tenere come riferimento. Tuttavia, la differenza mediamente non dovrebbe essere rilevante. Per esempio, se l'APE riporta una classe energetica pari a "D", FENICE potrà fornire valori che vanno da "E" a "C" ma non più discosti. Se ciò avviene, è opportuno ricontrollare i dati inseriti per verificarne la correttezza, tenendo conto dei suggerimenti riportati a fianco nel caso di dubbi.
5) L'utilizzo di fonti rinnovabili migliora la classe energetica dell'immobile?
Dal momento che gli indici energetici sono determinati dai consumi non rinnovabili la risposta parrebbe ovvia, ma non lo è sempre. Sicuramente la sostituzione di una caldaia a gas con un impianto a biomassa riduce di molto i consumi non rinnovabili e quindi migliora la classe energetica. Lo stesso dicasi nel caso di installazione di pannelli solari termici per produzione di acqua calda sanitaria.
L'installazione di un impianto fotovoltaico invece potrebbe avere a seconda dei casi effetti differenti sui consumi non rinnovabili. Per esempio se è presente una caldaia a gas che copre i servizi di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria, un eventuale impianto fotovoltaico, producendo energia elettrica, non migliora la condizione di quei servizi energetici. Al contrario, se è presente una pompa di calore (generalmente elettrica nel campo residenziale) allora l'accoppiata con il fotovoltaico è molto conveniente.
6) Si è parlato, in uno dei punti precedenti, di trasmittanza dell'involucro opaco. Cosa si intende?
La trasmittanza indica quanto calore attraversa una determinata struttura come una parete o una finestra a causa della differenza di temperatura tra i due lati, e si misura in kWh/m2°K.
Per gli edifici nuovi e per le ristrutturazioni che usufruiscono degli incentivi, la legge indica quali devono essere i valori massimi di trasmittanza, che dipendono dalla zona climatica e dal tipo di parete. Per esempio, in zona climatica D per le pareti verticali il massimo valore di trasmittanza è 0.29 kWh/m2°K
7) I consumi di combustibile stimati da FENICE corrispondono a quelli reali?
In genere no, in quanto i consumi riportati da FENICE sono quelli risultanti da un calcolo teorico che presuppone un utilizzo "standard" dell'impianto che è definito dalle norma (esempio: temperatura interna pari a 20 °C), mentre il consumo reale dipende da come viene effettivamente gestito l'impianto. Se tale gestione rientra nelle condizioni previste la differenza non dovrebbe essere comunque rilevante.
8) Cosa si intende per fattore di utilizzo di un generatore di calore di impianto di riscaldamento?
Il fattore di utilizzo di un impianto termico è dato dal rapporto tra la potenza media di funzionamento durante il periodo invernale e la potenza nominale. Se l'impianto è ben dimensionato, questo valore dovrebbe essere compreso tra il 15% e il 40% (con la pompa di calore si può arrivare anche al 50% e oltre).
9) Quali sono gli interventi di efficientamento che più contribuiscono a migliorare la classe energetica?
Gli interventi che FENICE prende in considerazione sono: la coibentazione delle superfici opache, la sostituzione delle superfici finestrate, la sostituzione dell'impianto termico con una pompa di calore, l'installazione di pannelli solari termici e di un impianto fotovoltaico. Al di la del salto di classe, ciò che bisogna valutare oltre i costi è il risparmio energetico annuo (e quindi anche il risparmio economico per il minor combustibile utilizzato) perchè esso determina in quanti anni si può recuperare l'investimento. Da questo punto di vista, l'intervento più impegnativo è la coibentazione delle superfici opache, per gli elevati costi che comporta.
La sostituzione delle finestre è sempre opportuna se attualmente si hanno i vetri singoli, ormai sicuramente datati.
La pompa di calore, specie se accoppiata ad un fotovoltaico, rappresenta una buona soluzione a patto che la casa sia già sufficientemente coibentata.
10) Cosa si intende per tempo di ritorno dell'investimento su uno o più interventi di efficientamento?
Il tempo di ritorno di un investimento è il numero di anni necessario affinchè l'investimento stesso si possa ripagare grazie al rendimento annuo che esso comporta. Nel caso nostro il rendimento è costituito dal risparmio economico dovuto al minore combustibile utilizzato. Il valore che FENICE considera nelle valutazioni è il tempo di ritorno semplice, che è dato dal rapporto tra l'investimento (diminuito o no dell'eventuale incentivo) e il risparmio annuo di combustibile.
Ad esempio. nel caso di sostituzione di una caldaia a gas con pompa di calore, il risparmio economico è dato dalla differenza tra il costo (annuo) del gas e il costo dell'energia elettrica assorbita dalla pompa di calore. Siccome il rendimento della PdC è molto maggiore di quello di una caldaia a gas, questa differenza è sempre positiva (a meno di casi inverosimili di diminuzione del costo del gas e concomitante forte aumento del costo dell'e.e.)
Nel caso di installazione di una caldaia a biomassa, ciò che determina la redditività dell'acquisto rispetto ad una caldaia a gas è il prezzo della biomassa rispetto al prezzo del gas. In particolare per il pellet, la redditività non è affatto scontata, come si è verificato alcuni anni fa quando il pellet è salito fino a 14 € a sacco (da 15 kg).
11) Quali sono gli incentivi considerati nell'analisi economica degli interventi?
Viene considerato l'Ecobonus per gli interventi di coibentazione e la sostituzione delle finestre, il Bonus fotovoltaico per l'installazione dell'impianto fotovoltaico, mentre per l'installazione della pompa di calore o il solare termico viene ipotizzato l'utilizzo del Conto termico. I primi due pagano il 50% del costo detraibile nell'arco di 10 anni (prima casa), mentre il secondo paga il 65% in conto capitale. Tali modalità di erogazione sono tenuti in debito conto nella valutazione del tempo di ritorno dell'investimento.

Benvenuti

Queste pagine sono rivolte a chi è interessato a capire quali siano le prestazioni energetiche della propria abitazione e come sia possibile migliorarle.
Su un punto è bene fare subito chiarezza: tutte le valutazioni che sono qui effettuate sono puramente indicative e non vogliono assolutamente sostituirsi agli strumenti utilizzati dai professionisti del settore per certificare, secondo la normativa vigente, le caratteristiche prestazionali degli immobili.
Quindi qual'è la finalità? In verità, più di una:
  • dare a tutti la possibilità, dopo pochi e semplici passaggi, di avere un quadro anche di prima approssimazione della situazione energetica del proprio immobile se non si è già in possesso dell'APE;
  • verificare subito come cambierebbe la situazione cambiando gli impianti o le caratteristiche di isolamento delle pareti esterne;
  • avere un resoconto degli interventi più idonei per migliorare le prestazioni energetiche e dei relativi costi.
  • infine, cominciare ad acquisire familiarità con i numeri in gioco, relativamente ai consumi (in kWh) o alle potenze termiche (in kW) o ai risparmi ottenibili anche in termini di CO2 non emessa nell'ambiente. Il tutto con un linguaggio che sia comprensibile anche ai "non tecnici".
    Sperando di essere riusciti a realizzare tutto questo, buona visione!

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